Strappo muscolare: sintomi, cause e trattamenti – Sebastian Guzzetti
Lo strappo muscolare è una lesione più o meno grave di un muscolo.
I muscoli sono strutture contrattili altamente vascolarizzate e innervate, con la funzione di contrarsi ed allungarsi per produrre movimento così da compiere le differenti funzioni vitali.
In questo articolo andremo ad analizzare ed inviduare le caratteristiche di uno strappo muscolare, i suoi trattamenti ed i modi per prevenire una lesione muscolare.
COSA È UNO STRAPPO MUSCOLARE O UNA ROTTURA DELLE FIBRE MUSCOLARI ?
La rottura delle fibre muscolari, anche conosciuta come STRAPPO MUSCOLARE, è una lesione del muscolo, dove le fibre che lo compongono si rompono.
Lo strappo muscolare provoca un dolore molto intenso che obbliga alla persona interessata la sospensione immediata dell’attività che stava eseguendo con un acutizzarsi del dolore nell’area della lesione al contrarre il muscolo interessato.
Quando avviene uno strappo muscolare, vi è una sensazione di dolore acuto e localizzabile.Le persone che sono interessate da questo evento lo descrivono come un dolore causato da una “coltellata”, soprattutto in situazioni dove il muscolo interessato è nella parte posteriore della coscia, al polpaccio o alla schiena.
PERCHÈ AVVIENE UNO STRAPPO MUSCOLARE ?
Uno strappo muscolare è una lesione che può avvenire in 3 differenti modi:
- In modo diretto, come consequenza di una contusione o di un trauma. Evidentemente il trauma diretto al muscolo provoca una rottura delle fibre muscolari, causando così uno strappo muscolare.
- Un secondo modo diretto, dove il muscolo viene stirato più della sua capacità naturale di stiramento.
- Indirettamente, come consequenza di un allungamento repentino, con successiva contrazione forte e brusca del muscolo stesso. Questa è la forma più comune con la quale avviene uno strappo muscolare.
FATTORI DETERMINANTI LA GRAVITÀ DELLO STRAPPO MUSCOLARE
La gravità della lesione muscolare viene determinata da molteplici fattori:
- Localizzazione della lesione.
- Grandezza dello strappo muscolare e della rottura delle fibre muscolari.
- Morfologia della rottura (la forma dello strappo).
- Età della persona (più è alta, più sarà grave la lesione).
- Malattie in corso (come per esempio quelle metaboliche)
- Stato di salute generale.
CLASSIFICAZIONE DELLO STRAPPO MUSCOLARE
Esistono vari tipi di classificazione degli strappi muscolari.
Generalmente vengono classificcati in base alla quantità di fibre muscolari rotte. Vengono misurate da pochi millimetri fino anche ad alcuni centimetri se la lesione è importante.
Di seguito riporto una tipologia di classificazione (Bisciotti, 2002)
Strappo di I° grado – lieve
Anamnesi e sintomi:
- il dolore è acuto e violento durante l’attività
- il soggetto deve abbandonare l’attività
Criterio anatomo-patologico:
- Lo strappo causa un edema più o meno evidente in base all’entità, la localizzazione e l’integrità o meno delle fasce.
- Vi è una rottura di alcune fibre muscolari e non di tutto il fascio muscolare. Si classifica come lesione di I° grado.
Strappo di II° grado – moderato
Anamnesi e sintomi:
- il dolore è acuto e violento durante l’attività
- il soggetto deve abbandonare l’attività
Criterio anatomo-patologico:
- Nello strappo di II° grado si verifica la lacerazione di uno o più fasci muscolari, che coinvolge comunque meno dei ¾ della superficie di sezione anatomica del muscolo nell’area considerata.
- Vi è un importante deficit funzionale, ma non assoluto.
Strappo di III° grado – grave
Anamnesi e sintomi:
- il dolore è acuto e violento durante l’attività
- il soggetto deve abbandonare l’attività
Criterio anatomo-patologico:
- Vi è una perdita della continuità muscolare, la lesione coinvolge più dei ¾ della superficie di sezione anatomica del muscolo nell’area considerata.
- Il deficit funzionale è totale.
La lesione può essere ulteriormente distinta in :
- Parziale: nel caso in cui la lacerazione della sezione del muscolo sia importante ma incompleta.
- Totale: nel caso in cui vi è una totale lacerazione del ventre muscolare
QUANTO TEMPO SERVE PER CURARE UNO STRAPPO MUSCOLARE ?
Il tempo di recupero in seguito ad una lesione muscolare varia considerevolmente in base a vari fattori: il tipo e la dimensione dello strappo muscolare, il trattamento che si effettua e gli aspetti propri della persona interessata (stato di salute, peso, età, sesso..)
In generale, considerando che venga effettuato un processo di recupero adeguato e che i dati indicati possono essere variabili in base alle caratteristiche individuali, uno strappo muscolare ha un processo di guarigione approssimatamente di:
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I° grado o lieve: 8 – 10 giorni
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II° grado o moderato: 3 – 4 settimane
-
III° grado o grave: da 1 a 3 mesi
In questo articolo si prenderà in cosiderazione un caso tipico, come può essere uno strappo muscolare di secondo grado dell’arto inferiore, che con un trattamento corretto, in 15 – 20 giorni può ritornare all’attività completa.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE – COME SAPERE SE HO AVUTO UNO STRAPPO MUSCOLARE
La prima cosa da fare quando si sospetta una lesione o uno strappo muscolare, è realizzare una corretta diagnosi per determinare se vi è realmente una rottura delle fibre muscolari o se si tratta di un problema meno grave come una contrattura o uno stiramento muscolare.
Generalmente, in casi di strappo muscolare di lieve o piccola entità, si possono confondere con contratture o stiramenti muscolari che, se non trattati adeguatamente, potrebbe causare un aggravamento della lesione ed un ritardo del recupero.
Ecco che quindi effettuare una buona diagnosi differenziale è fondamentale, solitamente viene consigliata una visita con un medico e un’indagine ecografica.
Anche senza ecografia, tenendo in considerazione i sintomi e la storia clinica si può arrivare ad una conclusione di strappo muscolare.
L’indagine ecografica serve per avere un riscontro oggettivo della lesione e quindi della gravità e dei corretti tempi di recupero.
COME SAPERE SE VI È UNO STRAPPO MUSCOLARE O UNA CONTRATTURA MUSCOLARE ?
Questa è una domanda che molte persone si sono fatte quando hanno avuto una lesione sportiva, magari in seguito ad una fitta, un affaticamento o un dolore che permane per alcuni giorni.
La contrattura non è altro che un irrigidimento del muscolo, che mantiene la sua tensione senza rilasciarla, causando così dolore.
In un gesto altetico, solitamente di tipo esplosivo, può avvenire anche uno strappo, ovvero una lacerazione delle fibre di un muscolo, il quale essendo lesionato tenderà a creare successivamente anche una contrattura.
Ecco perchè diventa molto difficile anche per i più esperti identificare con precisione di cosa si tratta.
L’unico metodo per sapere con certezza se vi è o meno uno strappo muscolare è con la Risonanza Magnetica (RMN) oppure con una ecografia (ECO).
Tuttavia vi sono dei segni clinici che ci possono aiutare a capire se si tratta di contrattura o strappo muscolare.
Nello strappo muscolare si avvertono:
- Fitta molto intensa, veloce e dolorosa durante l’esercizio
- Vi è anche una difficoltà o impossibilità immediata di continuare l’attività
- Si presenta anche una sensazione di gravità della lesione
- Ematoma e versamento nei giorni successivi nell’area della lesione (se lo strappo è di dimensioni ridotte o in uno strato profondo del muscolo può non essere visibile il versamento). Se vi è ematoma è uno strappo, una contrattura muscolare non genera mai versamento.
- Il tempo necessario per una cicatrizzazione è di almeno 15-20 giorni fino anche a 2 mesi
Nella contrattura muscolare, invece è un problema meno grave:
- Il recupero è più veloce, alcuni giorni
- Non vi è nessun ematoma o versamento
- Non c’è una sensazione di gravità, dopo l’episodio ci può essere dolore o fastidio ma controllabile
- Il dolore non impedisce di continuare l’attività, ma se si sforza ulteriormente questa può portare allo strappo muscolare
- Non si manifesta come una fitta improvvisa, ma come un fastidio progressivo
ROTTURE PARZIALI DEI MUSCOLI: QUALI SONO LE PIÙ COMUNI ?
Le seguenti lesioni e strappi muscolari sono quelle che avvengono con più frequenza nel nostro organismo:
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Strappo del Bicipite Femorale:
Questo tipo di strappo muscolare avviene soprattutto in sport dove vi è richiesta una contrazione del bicipite femorale per poter frenare una corsa o un salto. Tipicamente degli sport come l’atletica ed il calcio.
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Strappo del polpaccio:
Il muscolo principalmente coinvolto in questa lesione è il gastrocnemio, e gli sport dove vi è una richiesta maggiore di questo muscolo sono la corsa e i salti.
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Strappo alla schiena, dei muscoli paravertebrali lombari:
Uno strappo alla schiena di solito avviene in seguito a movimenti bruschi e sbagliati, quando ci si flette e si raccoglie un peso da terra si può incorrere una lesione delle fibre dei muscoli paravertebrali della colonna lombare.
In seguito a questo movimento possiamo soffrire di una lombalgia più o meno grave, con l’impossibilità successiva di compiere determinati movimenti con la schiena.
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Strappo della cuffia dei rotatori:
La cuffia dei rotatori è un complesso muscolare della spalla che mantiene la testa dell’omero all’interno della cavità glenoidea della scapola. Il tendine di inserzione del sovraspinato è molto piccolo e può rompersi in seguito a movimenti ripetuti come il nuoto o a movimenti bruschi dell’arto superiore.
TRATTAMENTO INDICATO NELLO STRAPPO MUSCOLARE
Prima di continuare questo articolo, devo specificare che le indicazioni consigliate sono generali e non specifiche.
Se avete avuto o sospettate di avere uno strappo muscolare, vi consiglio di rivolgervi ad un professionista sanitario, che in seguito ad una anamnesi corretta (con ecografia ancora meglio) vi riesca a diagnosticare il tipo, la localizzazione, la dimensione dello strappo muscolare e successivamente il corretto trattamento specifico e personalizzato per il vostro singolo caso.
Ogni singola lesione o strappo muscolare è diverso dall’altro e quindi anche la tipologia di trattamento sarà in base ad ogni specifico caso.
Fase acuta in seguito ad uno strappo muscolare (dal 1 al 5 giorno)
Le lesioni sportive come le distorsioni, infiammazioni, o strappo muscolare sono molto freqenti nello sport ma sono poche le persone che conoscono il trattamento indicato per curare una lesione e poter tornare all’attività velocemente.
Applicazione di impacchi freddi
Il trattamento più indicato quando soffriamo di uno strappo muscolare è l’applicazione di GHIACCIO sulla zona dove si ha avuto il trauma o la lesione muscolare.
L’applicazione di ghiaccio nella zona genera un processo di vasocostrizione dei capillari dei vasi danneggiati, il che farà in modo di ridurre il sanguinamento nella zona e favorirà il processo di riparazione.
In questo modo riduciamo gli effetti negativvi di un processo infiammatorio e di sanguinamento eccessivo.
Oltretutto dobbiamo tenere in considerazione che in caso di rottura di fibre muscolari senza coinvolgimento del tessuto fasciale che avvolge il muscolo, il sanguinamento e l’infiammazione possono rimanere nella zona, aumentando la pressione nell’area della rottura e causando un aumento del dolore e dell’infiammazione.
Ecco perchè l’applicazione del freddo nella zona è la prima cosa da fare in caso di strappo muscolare, in grado di ridurre i tempi di recupero.
Massaggio drenante
Nella prima fase dopo uno strappo muscolare, è molto indicato un massaggio drenante e linfatico. Questo trattamento serve per aiutare ad eliminare l’eccesso di infiammazione che viene prodotto, migliorando così anche il dolore, sintomo caratteristico dei primi giorni dopo l’infortunio.
Argilla: applicazione nelle lesioni o strappi muscolari
Un altro trattamento consigliato durante i primi giorni in seguito allo strappo muscolare è l’impacco con l’argilla nella zona interessata.
Così come con il massaggio drenante, l’applicazione di questo impasto ha come obiettivo principale il drenaggio dell’eccesso dello stravaso che si produce in questi casi, accellerando così il processo di guarigione.
Come preparare l’impacco di argilla?
L’argilla verde o rossa si può comprare in ogni erboristeria. Bisogna ottenere un impasto simile ad una crema, aggiungendo dell’acqua alla polvere di argilla.
Una volta effettuato l’impasto, si posiziona generosamente la crema ottenuta sull’area colpita, successivamente si ricopre con una garza o con un bendaggio, alcune persone utilizzano semplicemente della pellicola trasperente (sarebbe meglio una benda che permette la traspirazione della pelle).
Si consiglia di fare questo trattamento prima di andare a letto, così da dormire tutta la notte e il giorno seguente togliere e lavare la zona interessata. Si deve ripetere per almeno 3 o 4 notti, in base al grado di lesione subita.
Kinesiotaping o bendaggio neuromuscolare per velocizzare il recupero in seguito a strappo muscolare
L’applicazione del Kinesiotaping in seguito ad uno strappo muscolare aiuta a ridurre l’edema che si crea in seguito al trauma.
Con questo bendaggio si possono creare anche altre tipologie di applicazione in base alla situazione, si utilizza infatti per ridurre il dolore, aiutare il movimento e togliere il carico al muscolo interessato.
Con questo tipo di trattamento si possono vedere risultati visibili in pochi giorni.
Riposo
Come raccomandazione generale, in caso di strappo muscolare è sempre consigliato il riposo.
La cosa più importante nella fase acuta è non sollecitare la muscolatura interessata, e per quanto possibile, mettere la muscolatura in una posizione di scarico.
Questo farà in modo che la tensione e il tono muscolare diminuiscano e creerà un avvicinamento delle parti estreme della lesione, facilitando così il recupero.
Mobilizzazione passiva
Dopo i primi giorni in seguito allo strappo muscolare, il vostro Osteopata potrà effettuare piccoli e controllati esercizi di mobilizzazione passiva.
Bisogna sempre tenere in cosiderazione la sensasizone di dolore. Si consiglia inoltre effettuare anche delle mobilizzazioni delle articolazioni vicine al trauma, questo creerà un effetto benefico sulla circolazione sanguigna.
Fase inziale di recupero in seguito ad uno strappo muscolare (dal 5 al 10 giorno)
Durante questa fase di recupero è bene seguire questo iter di trattamento:
Applicazione di calore
Una volta che l’infiammazione, rubor e calore bloccati, vi è un processo di consolidazione del danno strutturale avvenuto al muscolo. Solitamente questo avviene al quarto giorno, in casi di strappo muscolare di secondo grado. Da questo momento in poi possiamo applicare calore locale nell’area interessata.
In questa fase si vuole migliorare e velocizzare i processi di guarigione dello strappo muscolare: il calore nella zona migliorerà e attiverà la circolazione locale.
Una terapia molto consigliata in caso di strappo muscolare è la Tecar Terapia, una terapia dove grazie al calore prodotto da energia capacitiva o reattiva riesce ad attivare il normale processo biologico di guarigione dei tessuti. Molto frequente nei traumi sportivi.
Mobilizzazione attiva
Dopo il 4 o 5 giorno è raccomandabile attivare la zona danneggiata con dei piccoli movimenti.
Questi devono essere effettuati con un rigoroso e attento controllo, dato che il recupero muscolare verrà aiutato da una mobilizzazione e contrazione attiva dello stesso, questo migliorerà e farà in modo di orientare correttamente le fibre muscolari, aiutando così il processo di cicatrizzazione ed evitando una fibrosi o aderenza, molto comuni in questi infortuni.
Nel caso di strappo muscolare al polpaccio, in modo più specifico del gastrocnemio o gemello, si tratterà di esercizi di mobilizzazione attiva senza carico, dove la contrazione è attiva però senza influenza di un carico esterno.
Questa contrazione sarà sufficiente per stimolare il processo di guarigione senza che ci sia un pericolo di incorrere in un ulteriore lesione muscolare.
Massaggio drenante, circolatorio e decontratturante
In questa fase, è consigliabile effettuare un massaggio nel muscolo interessato, con l’obiettivo di stimolare la circolazione sanguigna ed eliminare i residui di scarto prodotti dal processo di riparazione del tessuto danneggiato.
Molto imporante è anche andare togliere le eventuali contratture che possono crearsi e permettere così al muscolo di cicatrizzare nel migliore dei modi.
Fase principale di recupero dopo uno strappo muscolare – dal 10 al 20 giorno
In questa fase, il processo di recupero è già in una fase avanzata e si può iniziare a realizzare degli allungamenti controllati e degli esercizi di riadattamento al sovraccarico muscolare.
Bendaggio compressivo
Un bendaggio leggermente compressivo nella muscolatura lesionata è molto importante in questa fase, soprattutto se si inizia ad effettuare movimenti di attivazione muscolare in carico.
In questa fase si consiglia di iniziare con contrazioni isometriche ed esercizi che non implicano uno sforzo contrallile intenso e veloce.
Effettuare una prima fase di recupero muscolare in piscina con esercizi lenti è strettamente raccomandato.
Stretching o allungamento in caso di strappo muscolare
Approsimatamente dal decimo giorno possiamo iniziare ad effettuare esercizi di allungamento muscolare controllati.
Il dolore è sempre un indice per poter effettuare o meno qualsiasi esercizio che viene consigliato.
In caso di recupero da strappo muscolare, una volta superata la fase acuta di dolore presente anche a riposo, il dolore presente in determinati esercizi è indice che la cicatrice del muscolo lesionato viene sottoposta ad uno stress.
Ecco quindi che si consiglia di effettuare tutti gli esercizi di stretching avendo come guida dell’intensità di allungamento muscolare il manifestarsi o meno del dolore.
Stretching del polpaccio – gastrocnemio e soleo.
Uno dei muscoli più frequentemente colpiti dallo strappo muscolare è il polpaccio, o meglio definito come gastrocnemio, se si tratta dei “gemelli” o il soleo se si tratta del muscolo più lungo del tricipite surale.
In base a come ci si posiziona si può intervenire più su un muscolo o l’altro.
Allungamento del gastrocnemio:
Posizionarsi a un metro dal muro e mettere il piede dell’arto lesionato posteriormente facendo attenzione che le dita dei piedi siano direzionate avanti. Mantenere il tallone a contatto con il suolo ed estendere il ginocchio posteriore (dell’arto lesionato) esteso. Andando a ruotare leggermente le dita dei piedi si può essere più specifici sul muscolo ed agire più sul muscolo mediale o interno, oppure su muscolo laterale o esterno. Mantenere la posizione per 45-60″.
Allungamento del soleo:
Posizionarsi a un metro dal muro e mettere il piede dell’arto lesionato posteriormente facendo attenzione che le dita dei piedi siano direzionate avanti. Flettere leggermente il ginocchio posteriore (dell’arto lesionato) facendo attenzione a non sollevare il tallone. La flessione del ginocchio crea una tensione maggiore sul soleo e riduce quella sul gastrocnemio. Mantenere la posizione per 45-60″.
Esercizi di riadattamento muscolare in carico
In questa fase (tenendo come esempio di strappo al polpaccio) si può iniziare a effettuare dei primi esercizi di andature, facendo attenzione a non generare dolore durante la contrazione del muscolo lesionato, tenendo presente che la durata e l’intensità degli esercizi devono essere moderati e semplici.
Fase finale e rientro in campo (dal 20 giorno in avanti)
Questa è l’ultima fase del recupero di uno strappo muscolare. L’obiettivo principale è la ripresa del gesto motorio, a seguito di questa fase si potrà quindi ritornare all’attività sportiva normale.
Esercizi attivi più intensi
Per ottenere un corretto riadattamento muscolare, in questa fase dobbiamo incrementare in maniera graduale la durata e l’intensità dello sforzo fisico, sempre evitando contrazioni brusche e intense, come possono esserlo i gesti di tipo balistico.
L’allenamento più utile e importante in questa fase è sicuramente quella di tipo eccentrico.
Non possiamo dimenticarci che nonostante in questa fase il muscolo si trova quasi completamente “guarito”, si può tuttavia incorrere in una possibile lesione muscolare.
Dobbiamo essere molto prudenti nell’esecuzione di esercizi intensi, come sprintare, calciare o altri gesti che richiedono una contrazione forte e veloce della muscolatura lesionata.
Allenamento eccentrico
L’allenamento eccentrico ha evidenziato in numerose ricerche che crea grandi benefici in seguito ad una lesione muscolare, così come è molto utilizzato negli atleti di alto livello come metodo di prevenzione.
Questo effetto lo si deve alla tipologia di contrazione, che essendo di tipo eccentrico la muscolatura coinvolta si allunga mentre è sotto una tensione aumentata. Questa tensione è molto più alta rispetto alle altre tipologie di contrazioni, come la isometrica o la concentrica.
Inoltre aumenta la stimolazione delle cellule ricostruttive dei tendini e dell’osso, oltre che all’allineamento in parallelo delle fibre del collagene, molto importanti per la resistenza contro le forze esterne che possono andare a lesionare nuovamente il muscolo.
Stretching più intenso
In questa fase gli esercizi di allungamento muscolare devono essere più intensi, andando a ricercare una tensione maggiore.
Uno degli obiettivi principali di questa fase è il completo recupero della flessibilità ed elasticità muscolare che, in seguito ad uno strappo muscolare, si è ridotta. Si dovrebbe ricercare lo stesso allungamento dell’arto non lesionato, mantenendo sempre come linea guida il manifestarsi del dolore.
Massaggio trasversale profondo in caso di aderenze o fibrosi (tipo Cyriax)
In seguito ad uno strappo muscolare è abbastanza comune trovare come consequenza dei processi di riparazione e cicatrizzazione, dei calli o delle cicatrici ispessite. Questo poi può portare a delle aderenze tra i diversi strati di fibre muscolari.
Per evitare che succeda, si consiglia di effettuare in questa fase dei massaggi trasversali profondi di tipo Cyriax.
In questo modo, si ottiene una rottura delle fibrosi e aderenze, andando a migliorare lo scorrimento delle fibre e la qualità della cicatrice formatasi in seguito allo strappo muscolare.
In questo articolo, come vedete, ci sono consigli molto generici di come affrontare una situazione di strappo muscolare.
Diventa molto importante specificare che ogni lesione è diversa e quindi deve essere valutata singolarmente da un fisioterapista o Osteopata (meglio se iscritto al ROI) per poter effettuare la miglior terapia possibile per il vostro caso.
Fibrolisi
Dopo uno strappo muscolare importante si può formare una fibrosi. Nella zona dove si ha avuto la lesione si possono creare ispessimenti del tessuto connettivo, facendo perdere elasticità e creando aderenze e fissazioni.
Con questo nuovo tessuto poco elastico, si può addirittura perdere mobilità, generare infiammazione e dolore ai tessuti molli, come tendini, legamenti e muscolo.
Effettuare una fibrolisi, ovvero una rottura dei tessuti fibrotici, è molto importante per migliorare la mobilità articolare e l’allungamento muscolare e fasciale.
Si tratta di una tecnica molto efficiente, indicata soprattutto nelle zone di inserzione muscolare e tendinee.
La fibrolisi di solito avviene mediante una terapia manuale, la quale può avvalersi di piccoli strumenti per facilitarne la tecnica.
Trattamento delle aderenze e delle cicatrici
L’Osteopatia ha come approccio di trattamento la valutazione di tutto il corpo. Molto importanti per una questione di movimento sono le aderenze e le cicatrici, soprattutto se queste sono in aree che riguardano articolazioni o l’addome.
Una aderenza crea una fissazione, e come tale va a modificare le caratteristiche di quella zona. Se l’aderenza è importante può essere anche causa di una modifica posturale e creare quindi possibili compensi che portano a dolore e rigidità di movimento anche lontano dall’area interessata.
Il trattamento delle cicatrici in campo osteopatico è fondamentale. Immaginate di avere una grossa cicatrice all’addome, come per esempio in una donna che ha subito un parto cesareo, se questa cicatrice non viene trattata può creare aderenze nel basso ventre e quindi creare una fissazione e trazione anteriore. Questa forza va a modificare l’assetto posturale della colonna lombare potendo anche essere causa di un mal di schiena.
L’obiettivo del trattamento delle aderenze e delle cicatrici è quindi quello di evitare la formazione di nuove tensioni e forze che possono causare dei compensi eccessivi al nostro corpo e quindi essere causa di dolori e posture sbagliate.
Prevenzione: come evitare di subire uno strappo muscolare ?
Qualsiasi lesione che avviene al nostro corpo è prevenibile. Per evitare di avere uno strappo muscolare dovete sapere che
- Se fate un’attività sportiva o fisica intensa dovete semrpe effettuare prima un buon riscaldamento. Questo deve includere tutte le articolazioni, potete iniziare dalla testa scendendo fino ai piedi (quindi: cervicale, spalle, gomiti, polsi, schiena, anca, ginocchia e piedi). Il riscaldamento prepara i muscoli e le articolazioni stimolando tutte le proprietà che possano consentire di effettuare un movimento di reazione rapido e brusco senza lesionarsi.
- Non eccedere nell’attività che state svolgendo. Bisogna ricordare che un muscolo affaticato non risponde bene ai cambi di direzione e non è più capace di rispondere correttamente agli stimoli che subisce durante l’esercizio. Ascolta e rispetta il tuo corpo durante l’attività fisica, dai il giusto tempo di recupero al tuo corpo. Questo farà si che il tuo corpo migliori la sua resistenza alle lesioni.
- Non dimenticatevi mai di bere e reintegrare i sali minerali. Con l’attività fisica si perdono molte sostanze necessarie al corretto funzionamento dell’organismo, come acqua e sali minerali. Il consumo di bibite energetiche può essere un valido aiuto di reintegro di questi elementi che vengono eliminati.
Riassumendo.. lo strappo muscolare
- Lo strappo muscolare si genera come consequenza di uno stiramento importante delle fibre del muscolo e la sua gravità dipende dalla localizzazione, dimensione della lesione, età, stato di salute generale della persona, etc.
- Il tempo di recupero per uno strappo muscolae dipende dal grado di lesione e dai trattamenti che vengono effettuati.
- Il trattamento per uno strappo muscolare deve essere effettuato da un professionista qualificato. Non si devono effettuare tecniche di recupero in modo autonomo, potreste incorrere in un ulteriore lesione peggiorando la vostra situazione.
- Il trattamento deve essere personalizzato, in base alle caratteristiche della vostra lesione (strappo muscolare).
- Viene effettuato un percorso di recupero progressivo, fino a poter riprendere totalmente l’attività.
Per qualsiasi informazioni su dolori o strappo muscolare contatta l’OSTEOPATA a BERGAMO
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Articolo scritto da Sebastian Guzzetti
Osteopata e socio Roi (Registro Osteopati Italia), laureato in Scienze Motorie con una specializzazione in Scienza dello Sport. Ho seguito numerosi post-graduate tra cui Osteopatia Pediatrica, Donna in gravidanza, Biotipologie, Valutazione Posturale, Manipolazione viscerale.. Lavoro presso il mio studio di osteopatia a Bergamo, in via Bellini 15 . Ho collaborato per oltre 10 anni con la squadra di pallacanestro di serie A2 – Blubasket Treviglio.