…altre curiosità
Abbiamo parlato di come la fibromialgia non abbia una causa unica e specifica, e di come la medicina tradizionale non riesca ad individuare un protocollo terapeutico generale.
In letteratura si possono trovare alcune ricerche spesso anche contradditorie ma mi sembra comunque utile accenare alcuni aspetti che si possono ritrovare nelle persone fibromialgiche.
Vi sono alcuni studi che hanno dimostrano una forte correlazione tra tiroidite di Hasimoto e fibromialgia. La funzionalità tiroidea è di primaria importanza per il nostro organismo, infatti una disfunzione tiroidea può causare fatica cronica, insonnia, depressione e l’annebbiamento cerebrale. Risulta indispensabile andare a valutare tutti i marker sanguigni della funzionalità tiroidea e ipotalamica.
Correlata alla tiroide e all’ipotalamo, vi è anche l’attività surrenale, che se alterata significa che è presente una situazione di stress cronico che sbilancia gli equilibri ormonali surrenalici.
Esiste un unico studio su fibromialgia e glutine, i risulati dimostrano che vi è una correlazione tra fibromialgia e glutine. Il problema è che questo studio analizza solo 20 persone, e ad oggi sappiamo come il glutine sia ormai una sostanza infiammatoria e che crea disturbi digestivi.
Per quanto riguarda il fungo della candida, non vi sono ricerche scientifiche sulla correlazione con la fibromiaglia. Spesso però, un’eccessiva presenza di questo fungo può colpire oltre all’intestino, i genitali, la bocca, anche tutto il corpo, diminuendo così il nostro sistema immunitario. Molti medici in presenza di pazienti fibriomialgici prescrivono degli esami per valutare la presenza o meno di candida.
Esistono alcuni studi che relazionano il miglioramento dei sintomi della fibromialgia con il supplemento di vitamina D.
Spesso associato alla vitamina D si consiglia anche di integrare con il magnesio, che aiuta a rilassare la muscolatura.
Prima di prendere qualsiasi integratore è sempre bene rivolgersi ad uno specialista.
La capacità del nostro corpo di digerire ed assimilare le sostanze nutritive passa dal’equilibrio intestinale. Un eccessivo sovrapopolamento batterico, fa diminuire questa capacità, causando perdite di sostanze importanti come vitamine e sali. Un uso eccessivo di antibiotici o una dieta ricca di zuccheri sbilancia questo sistema andando ad infiammare l’intestino. Vi è uno studio importante che associa l’infiammazione intestinale al dolore puntiforme presente nelle persone con fibromialgia.
In condizioni di fatica e stanchezza cronica, molto probabilmente i livelli di Glutatione (il più potente antiossidante prodotto dall’organismo) sarà troppo basso. In caso di fibromialgia è importantissimo elimiare le tossine che infiammano il corpo, quindi molto importante sarà l’integrazione di antiossidanti tramite l’alimentazione e l’esercizio fisico, il principale produttore di antiossidanti.
Come detto, non vi è un’unica causa di fibromialgia, ecco perchè è importante rivolgersi al medico esperto di medicina funzionale, che guarda nell’insieme tutte queste dinamiche finora descritte.
Articolo scritto da Sebastian Guzzetti
Osteopata e socio Roi (Registro Osteopati Italia), laureato in Scienze Motorie con una specializzazione in Scienza dello Sport. Ho seguito numerosi post-graduate tra cui Osteopatia Pediatrica, Donna in gravidanza, Biotipologie, Valutazione Posturale, Manipolazione viscerale.. Lavoro presso il mio studio di osteopatia a Bergamo, in via Bellini 15 ed a Treviglio con la squadra di pallacanestro di serie A2 – Blubasket Treviglio. Inoltre collabora con i centri Philofit di Valenza e Treviso.