CAUSE DEL REFLUSSO GASTROESOFAGEO
Una delle cause più comuni è la Gravidanza, che a causa della pressione esercitata dal feto, comprime lo stomaco e ne facilita la risalita di acido nell’esofago.
Così come le donne incinta, allo stesso modo nelle persone in notevole sovrappeso, la massiccia presenza di grasso addominale aumenta la pressione gastrica favorendo il reflusso.
Il reflusso nei neonati è molto comune, quasi il 75% dei neonati soffre di reflusso e rigurgito nei primi due mesi.
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Anche il fumo è un fattore di rischio molto importante dato che altera la composizione della saliva, la funzionalità dello sfintere gastroesofageo e diminuisce il Ph dello stomaco.
Ansia e Stress, non essendo la causa principale possono comunque contribuire ad un aumento dei sintomi.
LE VARIE TIPOLOGIE DI DISFUNZIONI DEL CARDIAS
- Metaboliche
- Strutturali
- Nervose
Le alterazioni metaboliche
Le pareti interne dello stomaco sono adatte a sopportare PH molto acidi al contrario dell’esofago.
Un errato stile alimentare può seriamente compromettere la funzione valvolare del cardias.
Pasti abbondanti, assunzioni frequenti di cibi ricchi di grassi, cioccolato, caffeina, arance e latticini possono stimolare un’ipersecrezione gastrica e determinare un’incompleta chiusura della valvola.
Il protrarsi di questa condizione provoca uno stato cronico irritazione e infiammazione degli strati interni dell’esofago che a lungo andare possono evolversi in ulcere, metaplasie (sindrome di Barrett) o anche neoplasie.
Se a questa condizione si aggiungono abusi di farmaci, gravidanza e obesità possono la sindrome da reflusso gastroesofageo si trasforma in una vera e propria patologia.
Alterazioni strutturali
A livello della gabbia toracica e non solo possono facilitare questa disfunzione.
- Rigidità della gabbia toracica
- Atteggiamenti scoliotici
- Rettilinizzazione del tratto cervicale
- Cifosi toracica
- Colpo di frusta
- Lavori in torsione (come cassiere o lavori d’ufficio in cui il piano di lavoro è ruotato rispetto alla seduta)
In più, stimoli ripetuti nel tempo come un’alterata deglutizione o respirazione, rappresentano l’elemento cardine della disfunzione valvolare.
Tenendo presente che deglutiamo circa 700 volte al giorno e respiriamo circa 21000 volte al giorno possiamo ben comprendere come un’alterata dinamica di queste funzioni può seriamente compromettere la funzione valvolare.
L’ingestione rapida di cibo poco triturato e l’alternanza di ingestione di liquidi e solidi altera il normale ritmo peristaltico dell’esofago che normalmente permette il suo attraversamento con una velocità di 1 m/s tramite una contrazione ritmica della muscolatura intrinseca.
Un problema hai denti, più precisamente con una masticazione unilaterale condizionata da un viziato atteggiamento della lingua crea delle tensioni asimmetricheche si trasmettono a livello faringeo e a livello esofageo che con il passare del tempo possono alterarne la dinamica peristaltica alterando la corretta chiusura valvolare.
Alterazioni nervose
Soggetti ansiosi, tachipnoici (cicli respiratori superiori a 16/minuto) o ipertesi oltre a presentare uno squilibrio dei ritmi biologici (squilibrio sistema nervoso orto/parasimpatico) e dei liquidi fisiologici, creano una ridotta mobilità del Diaframma a livello degli archi costali e a livello dei pilastri posteriori che tendono in maniera asimmetrica questo muscolo condizionando così la dinamica respiratoria e valvolare.
Un movimento ridotto del diaframma crea una situazione devo ci sarà anche un aumento di tensione a livello del cardias, e questo può provocare alterazioni funzionali a questa valvola.
Tutto si moltiplica per le 21000 volte, ovvero i respiri di un giorno.