BioTensegrità – la visione Osteopatica
La definizione di BioTensegrità deriva dallo studio archetittonico del principio di Tensegrità definito da Fuller negli anni ’60, applicato alla dinamica degli organismi biologici del nostro corpo.
bio + tensional + integrity = BioTensegrity
A differenza delle strutture artificiali tipiche che sono stabilizzate da forze di compressione gravitazionali, i sistemi di Tensegrità sono stabilizzati da continue forze di tensione, con compressione discontinua.
Esistono innumerevoli opere architettoniche in tutto il mondo che hanno come principio strutturale la Tensegrità, dagli edifici a cupola geodetica, alle strutture dispiegabili utilizzate dalla NASA, per l’esplorazione dello spazio.
Ma forse il più notevole aspetto di Tensegrità lo si nota nella sua applicazione agli organismi biologici.
Per Tensegrità si definisce un sistema che è in grado di auto-stabilizzarsi e rimanere in equilibrio grazie a forze di compressione e da elementi continuamente sottoposti a forze di tensione.
Fin dalla sua nascita, l’Osteopatia ha cercato di identificare le cause della malattia e di comprendere la relazione tra “struttura e funzione” del corpo.
La ricerca condotta negli ultimi 25 anni ha dimostrato che i principi architettonici della tensegrità possono essere applicati agli organismi biologici (chiamati BioTensegrità).
Questi principi possono dimostrare la relazione struttura-funzione a tutte le dimensioni del corpo umano.
La BioTensegrità a livello cellulare, consente alla cellula di rilevare meccanicamente il suo ambiente e convertire i segnali meccanici in cambiamenti biochimici.
Quando applicato ai principi dell’Osteopatia, la BioTensegrità fornisce una comprensione concettuale dell’organizzazione gerarchica del corpo umano e spiega la capacità del corpo di adattarsi ai cambiamenti.
Inoltre, la BioTensegrità spiega da un punto di vista scientifico, come le forze meccaniche applicate durante il trattamento osteopatico, portano effetti a livello cellulare.